Antitrust: 1,37 miliardi di sanzioni nel settenato di Pitruzzella

Sono 1,37 miliardi di sanzioni quelle che l’Antitrust ha emesso da novembre 2011 a maggio 2018, ovvero durante i sette anni della presidenza di Giovanni Pitruzzella. In questo periodo i procedimenti conclusi, per quanto attiene le intese, sono stati 61, quelli concernenti gli abusi 40 e 84 per il controllo delle concentrazioni. E sempre nel periodo considerato, sono stati conclusi 646 procedimenti per pratiche commerciali scorrette e 39 per clausole vessatorie. Su questo fronte sono state irrogate sanzioni pari a oltre 230 milioni di euro e sono stati chiusi con una moral suasion oltre 300 procedimenti.

Si tratta dei numeri che emergono dalla Relazione annuale dell’Antitrust presentata in Parlamento. Tra gli argomenti sollevati da Pitruzzella durante la discussione anche il rapporto debito/Pil e il pericolo rappresentato dai giganti del web e dagli algoritmi.

Il rapporto debito/Pil si riduce con innovazione e concorrenza

Per quanto riguarda il rapporto debito/Pil, “se non si continua lungo la strada della crescita economica, incrementandola, sarà difficile ridurlo –  spiega Pitruzzella -. La concorrenza è un driver dell’innovazione e l’innovazione è il motore della crescita economica”.

Sempre secondo il presidente Antitrust, la crisi economico-finanziaria e gli effetti disruptive della quarta rivoluzione industriale hanno determinato l’aggravarsi delle diseguaglianze sociali, riporta Adnkronos. Ma sarà ancora più difficile trovare le risorse necessarie per far fronte alle politiche di redistribuzione invocate per rispondere al bisogno di sicurezza di chi ha subito le conseguenze della crisi.

Contro i giganti del web “c’è spazio anche per le Autorità nazionali”

Con il loro “immenso potere di mercato” i giganti del web come Google, Amazon, Facebook e Apple, spingono alla creazione di “nuovi monopoli, che sono alimentati dal combinarsi di effetti di rete, economie di scala, pratiche di lock-in, economia dei Big Data”, evidenzia il presidente dell’Antitrust. Che rileva come per contrastare il fenomeno ci sia spazio anche per le azioni delle Autorità nazionali. In questo settore infatti entrano in gioco soprattutto i poteri della Commissione europea, a causa della dimensione dei fenomeni presi in considerazione: si pensi, ad esempio, alla sanzione recentemente inflitta a Google. Ma secondo Pitruzzella “c’è, comunque, uno spazio anche per le Autorità nazionali nell’ambito del network europeo della concorrenza”.

Il ruolo degli algoritmi nel coordinare le attività economiche

Tra i problemi che si porranno all’attenzione dell’Agcm alla conclusione del suo mandato di sette anni Pitruzzella cita quello del ruolo che possono svolgere gli algoritmi nel realizzare il coordinamento delle attività economiche. In particolare, la determinazione dei prezzi di imprese concorrenti. “Una collusione realizzata non più attraverso l’intesa tra le persone fisiche, ma direttamente dalle macchine e dagli algoritmi, potrà essere sanzionata dall’Antitrust e in presenza di quali condizioni? – domanda il presidente -. L’Autorità è pronta a raccogliere queste sfide e, al riguardo – continua Pitruzzella -, vorrei ricordare che recentemente abbiamo svolto un concorso per selezionare esperti di algoritmi e esperti informatici”.