Con lo smart working aumenta la produttività. Uno studio lo conferma

A differenza di quanto si sospettava all’inizio dell’introduzione massiccia del lavoro da remoto, lo smart working aumenta la produttività dei lavoratori. Costretti a casa dalle restrizioni per il contenimento del contagio da Covid-19, per molti poter lavorare da casa ha rappresentato un cambiamento decisivo nelle proprie abitudini. E se è vero che non doversi più spostare per recarsi sul luogo di lavoro non comporta solo benefici, in generale lavorare da casa non ha generato negli smart workers sensazioni negative. La maggioranza degli intervistati, il 39%, sostiene infatti di lavorare “il giusto”, forse come risultato del lockdown, che ha spinto tanti a concentrare le proprie energie sul lavoro per distogliere i pensieri dalla pandemia.

Sì a lavorare in modalità “smart” per il resto della propria vita

È quanto emerge dallo studio Marketers State of Remote Working 2021, promosso da Marketers, il movimento degli imprenditori digitali. Dalle interviste effettuate, emerge infatti che l’80% ritiene di essere più produttivo senza obblighi di orario e cartellini da timbrare, anche lavorando più di 40 ore a settimana nel 37% dei casi.  Il 97% degli intervistati, si legge ancora nell’indagine, si definisce favorevole a continuare a lavorare in modalità “smart” per il resto della propria vita lavorativa, pur avendolo provato per poco tempo.

Portare avanti il proprio business da ogni angolo del mondo

La tendenza che emerge dallo studio Marketers quindi è chiara: il lavoro da remoto, che oggi coincide quasi sempre con il lavoro da casa, è ormai parte del futuro, riporta Adnkronos. “Lavoriamo da remoto da sempre, ancora prima che la pandemia lo imponesse e siamo una delle prime aziende in Italia ad aver abbracciato questa modalità al 100% – spiega Dario Vignali, imprenditore digitale, co-founder e ceo di Marketers -. In Marketers, infatti, siamo la dimostrazione di come si possa vivere una vita straordinaria anche senza timbrare il cartellino, portando avanti il proprio business da ogni angolo del mondo, senza scendere a patti con i propri impegni professionali”.

Sono i dipendenti coloro che più di tutti ne hanno tratto beneficio

“Tra gli intervistati i dipendenti sono coloro che più di tutti ne hanno tratto beneficio, sia in termini economici che di risparmio di tempo per sé stessi – sottolinea ancora Dario Vignali -. Di contro, permane il rischio di portarsi il lavoro sempre con sé, e specialmente per i dipendenti, di perdere il contatto umano con i colleghi, con la conseguente difficoltà nel comunicare e nell’organizzare il lavoro”.