I Millennial europei chiedono salario minimo e lotta al gender gap

I Millennial europei si aspettano molto di più dall’Unione, soprattutto per quanto riguarda le  politiche di welfare sociale, come il salario minimo. A sei mesi dalle Elezioni del Parlamento Europeo del 2019 sembra che i giovani ritengano di primaria importanza l’esistenza di una solida rete sociale di sicurezza. Secondo il sondaggio Millennial Dialogue, condotto su un campione di oltre 10 mila giovani intervistati tra il 27 agosto e il 3 settembre 2018, il 52% dei Millennial è convinto che la lotta alla povertà e la riduzione delle disuguaglianze socioeconomiche debbano essere tra le priorità della UE.

E una schiacciante maggioranza di questa fascia della popolazione, l’83%, sostiene che la UE debba assicurare un salario minimo per tutti i lavoratori.

Più sostegno finanziario per le nascite, e riduzione delle differenze di genere

L’81% di loro, inoltre, vorrebbe più sostegno finanziario per le nascite, e il 47% è convinto che ridurre le differenze salariali e pensionistiche tra donna e uomo sia il modo migliore per affrontare il problema delle disuguaglianze di genere.

Queste priorità dimostrano come i Millennial siano determinati a impegnarsi nel dibattito politico. Più della metà, il 53,5%, ritiene che la UE abbia intrapreso la strada sbagliata, e il 58% è convinto che altre nazioni seguiranno l’esempio di Brexit e lasceranno l’Unione. Un dato allarmante per tutta la classe politica.

A favore di un esercito europeo unico

Il 79,8%, però, afferma di credere fermamente nei valori della UE, e il 54,7% dichiara di essere a favore della creazione di un esercito europeo unico, argomento spesso ritenuto tabù dalla politica, riporta Ansa. L’89,5% dei Millennial vorrebbe poi che i politici comunicassero meglio le attività portate avanti dalla UE. Di fatto, a fronte di una affluenza totale del 42,5%, solo il 27% dei giovani compresi tra i 18 ed i 24 anni ha votato alle elezioni del 2014. L’esito del sondaggio suggerisce quindi che i Millennial abbiano rinunciato al proprio diritto di voto per una mancanza di rappresentanza generazionale da parte della classe politica.

Il cambiamento climatico è una priorità per il 40% dei Millenial

Il sondaggio mostra poi come i Millennial non condividano le stesse priorità dei governi nazionali o delle istituzioni europee. Quando è stato chiesto quali fossero i problemi più impellenti per la UE, le risposte sono state: povertà e disuguaglianza (52%), cambiamento climatico (40%),  crisi migratoria (33%) e corruzione (32%).

Il The Millennial è uno dei più grandi sondaggi mai svolti in Europa. Ha raggiunto 10,000 persone in 10 diversi paesi che da soli valgono il 78% della popolazione europea, Francia, Germania, Polonia, Grecia, Spagna, Italia, Ungheria, Svezia, Belgio e Portogallo. Lo studio è stato commissionato da FEPS in collaborazione con ThinkYoung ed è stato supportato da tre business partner, Coca-Cola, BCW (Burson Cohn & Wolfe) e Microsoft.