L’ ambiente entra nella hit delle priorità per gli italiani

L’ambiente entra con prepotenza nella hit delle priorità di vita degli italiani. Sette italiani su 10 (68%) dimostrano di saper definire correttamente la biodiversità, e 4 italiani su 10 mettono in collegamento la perdita di biodiversità e l’alterazione degli ecosistemi con le conseguenze catastrofiche per l’abitabilità terrestre, compresa la pandemia Covid-19. Solo 1 italiano su 10 (9%) ritiene che non valga la pena preoccuparsi, e che la perdita di biodiversità sia fisiologica nell’evoluzione degli ecosistemi. Ma nell’insieme oltre 3/4 dell’opinione pubblica coglie la serietà delle condizioni.

Come preservare la biodiversità?

Preservare la biodiversità, quindi, ma come? Secondo i risultati del Rapporto #Biodiversità, I care 2020 dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg. per 1 italiano su 2 (50%) sono necessari prodotti e detersivi a basso impatto ambientale, mentre per il 42% degli intervistati la strada è privilegiare un carrello della spesa composto dalla varietà di prodotti agroalimentari del territorio.

Inoltre, per 1 italiano su 4 è importante l’impegno nel riutilizzo del cibo avanzato in compost per giardinaggio, e 1 su 5 individua nella pratica di piccole coltivazioni di orto/giardino la valorizzazione della biodiversità. Per il 17%, invece, è fondamentale l’esperienza diretta attraverso escursioni e viaggi in luoghi ad alta biodiversità e aree protette.

Quali azioni in favore del basso impatto ambientale

Quanto alle azioni da intraprendere in favore dell’ambiente, un italiano su 2 (53%) si dichiara in prima linea nella raccolta differenziata, e il 50% degli intervistati ritiene si debba guardare innanzitutto alla prevenzione dello spreco alimentare. Inoltre, 4 intervistati su 10 (40%) sono disponibili a ridurre i propri consumi idrici ed energetici, e quasi altrettanti (37%) a effettuare piccoli spostamenti a piedi, in bicicletta, o in monopattino. Meno fortuna per la dotazione di pannelli solari (25%) o l’acquisto di auto elettriche (20%), e solo 1 italiano su 10 (12%) si dichiara disposto a ridurre viaggi e movimentazione a mezzo aereo, mentre il 13% si considera già su standard adeguati a livello di comportamenti e abitudini sostenibili.

Il lockdown e i segnali di un habitat più sano

Nelle settimane di lockdown secondo l’83% degli italiani l’aria pulita era il termometro di un habitat più sano, e per 7 intervistati su 10 le acque di mari, fiumi e laghi più pulite, oltre alla maggiore varietà o presenza di volatili nei cieli (63%) e di specie animali che in precedenza non si avventuravano nelle aree urbane (56%).

Nella crisi complessiva della biodiversità sono infatti le specie animali a farsi notare di più per la loro rarefazione. Per il 66% degli italiani soprattutto farfalle e insetti, e per il 63% grilli, rane e cicale.

Un segnale inquietante arriva per 6 intervistati sulle 10 dalle cosiddette specie aliene. Piante o animali invasivi di origine esotica e alloctona che avvistiamo nel nostro ambiente e che sono stati importati dalla loro area di origine.