Diminuisce il gender gap nel settore tech, ma la strada è ancora lunga

Negli ultimi due anni, per il 49% delle donne italiane che operano nel settore tech il gender gap all’interno dell’azienda per cui lavorano risulta diminuito. La diffusione dello smart working ha avuto un effetto positivo, e il 45% delle italiane sostiene che l’uguaglianza di genere sia migliorata all’interno dei team lavorando da remoto. Si tratta di un passo positivo verso l’inclusività nel settore, ma i margini di miglioramento sono ancora tanti. Dal report Woman in Tech di Kaspersky emergono quindi segnali positivi circa la progressione dell’uguaglianza di genere, tanto per il 71% delle donne italiane intervistate la propria opinione viene rispettata fin dal primo giorno di lavoro.

Il 31% lamenta la mancanza di quote rosa nell’industria tecnologica

Sempre secondo l’indagine, il 71% delle donne attive nel settore tech dichiara che nel momento in cui ha sottoposto la propria candidatura per il primo ruolo nel settore le variabili che hanno inciso maggiormente sull’assunzione includevano solo competenze ed esperienza. Nonostante un miglioramento a livello globale in merito alla rappresentanza di genere, in Italia il 31% delle donne afferma però che la mancanza di quote rosa nell’industria tecnologica non le invoglia ad avvicinarsi al settore. Anche se queste percentuali possono sembrare basse sottolineano il divario tra l’attuale miglioramento e il raggiungimento della totale uguaglianza. Infatti, il 40% delle donne sostiene che la carriera degli uomini nel settore tecnologico progredisce più velocemente. E il 37% afferma che la riduzione del gender gap favorirebbe la loro carriera.

I diversi Paesi progrediscono a ritmi diversi

L’indagine di Kaspersky mostra come i diversi Paesi stiano progredendo a ritmi diversi. In Europa, ad esempio, l’equilibrio tra i generi sembra essere addirittura peggiorato negli ultimi due anni, mentre in Nord America il passaggio all’home working lo ha migliorato. In America Latina, invece, l’istruzione sta guidando l’empowerment tra le giovani donne nel tech, e nell’Asia Pacifica le donne spesso intraprendono carriere di successo.

L’industria tecnologica è istituzionalmente misogina

Molte aziende in tutto il mondo stanno iniziando a introdurre quote rosa che garantiscano una rappresentanza più equa nella forza lavoro. Tuttavia, le quote non sono l’unico modo per ottenere dei miglioramenti.

“Esiste un famoso detto che dice: ‘non si può essere ciò che non si può vedere’ – commenta la dottoressa Ronda Zelezny, co-fondatrice e direttrice di Panoply Digital e membro di Ada’s List -. Negli ultimi anni ci sono stati sempre più appelli volti ad aumentare il numero di donne nel settore IT, ma questo è un modo relativamente rapido per affrontare il problema. La verità è che l’industria tecnologica ha dimostrato di essere istituzionalmente misogina. Questo vuol dire che le quote sono insufficienti per affrontare lo squilibrio di genere o per aiutare la progressione delle donne in ruoli IT di alto livello”.