Frodi online, ecco come e quando agiscono i truffatori del web

Le operazioni online, in particolare l’e-commerce, continuano a registrare numeri di crescita a livelli esponenziali. In base agli ultimi dati, infatti, nel 2016 oltre 1,61 miliardi di persone nel mondo  hanno acquistato beni online e il fatturato dell’e-commerce a livello mondiale è ammontato a 1900 miliardi di dollari. E alcune proiezioni recenti suggeriscono che la spesa online negli Usa toccherà i 4060 miliardi di dollari entro il 2020. E, in contemporanea, aumenta il rischio di truffe on line.

Nuovi strumenti per aiutare le imprese a contrastare le frodi on line

Un recente report pubblicato da Stripe rivela diversi pattern ricorrenti mai riscontrati finora per assistere le imprese online nella lotta contro le attività fraudolente in seguito alla stagione degli acquisti natalizi. “Mentre le carte di credito dotate di chip hanno reso più sicuri gli acquisti nei negozi fisici, i truffatori prendono sempre più di mira quelli online. E a differenza di quelli fisici, gli esercizi online sono purtroppo tenuti a pagare i costi associati alle frodi. Di fatto, ogni euro di ordini fraudolenti costa in media a una impresa online 2,21 euro in più” riporta l’analisi.

Le modalità dello studio

In un anno di esame a tappeto a livello globale, la società specializzata in soluzioni di vendite in rete ha evidenziato che i tassi di frode variano radicalmente a seconda del paese di emissione della carta, e si concentrano in giorni e fasce orarie in cui molte persone non fanno acquisti – per esempio il giorno di Natale o a tarda notte -. “I truffatori effettuano nuovi acquisti presso gli stessi venditori in breve tempo con la stessa carta e preferiscono i prodotti che non necessitano di consegna, o che possono essere consegnati in posti come edifici/parchi pubblici senza far suonare campanelli d’allarme, e che possono ottenere in breve tempo prima che le transazioni siano invalidate” dice il report. Per questo si verifica un maggior numero di frodi nell’area dei servizi on-demand e in quella dei beni di consumo di fascia bassa.

Le aree geografiche più a rischio

Sempre sulla base dei dati analizzati, si evidenzia che le carte emesse in Argentina, Brasile, India, Malaysia, Messico e Turchia tendono a essere più soggette a frodi di quelle emesse in molti altri paesi. Ma anche le carte statunitensi, canadesi e francesi sono particolarmente vulnerabili. Tuttavia, e per fortuna, le transazioni fraudolente rappresentano una percentuale molto bassa del volume totale di acquisti. Il tasso di frodi in proporzione al traffico complessivo tende ad aumentare quando la gente comune non fa così tanti acquisti, ad esempio nel giorno di Natale e S.Stefano. Lo stesso vale per le fasce orarie dei singoli giorni: il tasso di frodi raggiunge il picco nelle ore più tranquille, a tarda notte, e diminuisce durante il giorno.

Le indicazioni per proteggere le proprie vendite e i propri clienti

“Malgrado esistano alcuni modelli ricorrenti nel comportamento dei truffatori, come l’elevata velocità di acquisto, la propensione a operare a tarda notte e il desiderio di beni che costano poco o che possono essere consegnati immediatamente, abbiamo scoperto che l’efficacia predittiva di tali modelli varia ampiamente a seconda dell’ubicazione dell’impresa e del truffatore”, ha spiegato Michael Manapat, engineering manager di Stripe responsabile dell’intelligence relativa ai pagamenti e dell’esperienza di pagamento. “Per questo motivo raccomandiamo di usare strumenti antifrode basati sul machine learning che siano stati formati su grandi quantità di dati, in modo che le imprese abbiano la garanzia di mantenere il giusto equilibrio tra la lotta contro le frodi e la massimizzazione dei profitti”.