Casalinghe, una specie in via di estinzione?

 

Salutate la mitica casalinga di Voghera. Presto, forse, non esisterà più. Lo rivela l’Istat in un suo report, sottolineando che negli ultimi dieci anni il numero di casalinghe è sceso di ben 518mila unità, arrivando ai 7 milioni 338 di oggi. A dirla tutta, le signore che non hanno un’occupazione fuori dalle mura domestiche non è che se la passino tanto bene: l’età media si assesta sui 60 anni, ma le donne over 65 sono oltre 3 milioni e rappresentano il 40,9% del totale. Decisamente delle mosche bianche le casalinghe sono i 34 anni di età: meno di una su dieci.

A dispetto di quello che si possa pensare, la vita in casa è durissima: le casalinghe italiane, concentrate prevalentemente nel Centro Sud Italia (oltre il 63%), sgobbano quasi 49 ore a settimana, in media 2.539 ore l’anno, senza considerare ferie e riposi: ben di più della maggior parte di chi lavora fuori casa. A dire la verità, anche l’atteggiamento degli uomini nei confronti del lavoro domestico è cambiato, e non poco. Ora anche i signori si cimentano in cucina, fanno le pulizie e si occupano della gestione dei figli. Lavare e stirare, però, restano compiti esclusivamente affidati alla parte femminile della famiglia. Comunque sia, il carico di lavoro domestico per le donne è “elevato”. Già, perché sono davvero poche quelle che possono permettersi di fare la vita da “signora”.

In base ai risultati dell’Istituto di Statistica, dati 2015, circa una casalinga su dieci vive in stato di povertà assoluta. E non è che le altre siano messe proprio benissimo: il 47,4% delle donne a casa afferma che le risorse economiche della famiglia sono insufficienti, o scarse. E la situazione è paradossalmente più grave per le più giovani. I motivi di questa triste fotografia sono diversi: innanzitutto, i due terzi delle casalinghe ha un titolo di studio che si ferma alla scuola media inferiore, e poche riescono a frequentare corsi di formazione. Ancora, molte donne non cercano un’occupazione fuori casa a causa di motivi familiari. Infine, sono i mariti ad avere il controllo della “borsa”. Solo il 37,7% delle casalinghe possiede il bancomat o la carta di credito. Una situazione che migliora per le casalinghe laureate (75%), per quelle che risiedono al Nord (52,3%) e per le fascia di età da 45 a 54 anni (46,5%). Ovviamente, la situazione diventa più rosea con l’innalzamento socio culturale: le casalinghe che hanno come partner un dirigente, imprenditore o libero professionista dispongono quasi tutte di un proprio bancomat o carta di credito. E  loro sì, possono fare le le signore.