Sostenibilità anche a tavola per gli under 35 

I giovani under 35 considerano la sostenibilità uno dei principali fattori nella scelta dei prodotti che acquistano e consumano prodotti a base vegetale più di 2-3 volte a settimana. Questo è quanto emerge dall’analisi condotta dal Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food, l’associazione che rappresenta categorie merceologiche nel settore alimentare in Italia e in Europa, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente (5 giugno). Secondo una ricerca condotta dall’Uif in collaborazione con AstraRicerche, il 75% dei giovani under 35 sceglie abitualmente prodotti a base vegetale e li considera sostenibili. Il 65% ritiene inoltre che i prodotti plant-based siano una tendenza radicata nelle proprie abitudini alimentari e non una semplice moda passeggera.

Prodotti a base vegetale per la metà degli italiani

“Le alternative a base vegetale possono contribuire a una dieta sostenibile”, afferma Salvatore Castiglione, presidente del Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food. Circa la metà degli italiani (47%) è consapevole che questi prodotti hanno un’impronta ecologica tra le più basse nel settore alimentare, e il 46% riconosce che richiedono un minor impiego di risorse naturali come suolo, acqua ed energia rispetto ad altri alimenti. Gli alimenti a base vegetale non solo offrono una scelta ecologicamente responsabile ai consumatori, ma sono anche considerati dagli italiani una soluzione concreta per ridurre l’impatto ambientale legato al consumo e alla produzione di cibo.

La consapevolezza è giovane

Questa consapevolezza è diffusa soprattutto tra le generazioni più giovani, che sono i principali promotori delle scelte sostenibili a tavola. Più del 70% dei giovani dichiara di conoscere l’esatta composizione dei prodotti a base vegetale e sa che sono realizzati solo con ingredienti di origine vegetale, senza alcun elemento di origine animale. Il 40,4% li sceglie per diversificare la propria dieta alimentare e oltre il 60% li considera un aiuto per il pianeta.

Impatto positivo sull’ambiente

Secondo Ludovica Principato, professoressa aggregata in Gestione Sostenibile di impresa presso l’Università Roma Tre, in Italia l’adozione di una dieta “flexitariana”, che include una maggiore presenza di alimenti di origine vegetale come verdura, frutta, cereali integrali e legumi, avrebbe un impatto molto positivo sull’ambiente rispetto alla dieta attuale seguita nel Paese. Ciò consentirebbe di ridurre le emissioni di gas serra del 50%, pari a 98 milioni di tonnellate di CO2 anziché 187 (o addirittura 77 nel caso di una dieta vegetariana), di risparmiare una quantità di acqua equivalente a 3,6 milioni di piscine olimpiche (o 4,4 nel caso di una dieta vegetariana) e di ridurre fino al 40% la perdita di biodiversità.