Efficientamento energetico: quali azioni per promuoverlo?

Meno di 1 italiano su 10 vive in case costruite dopo il 2010. La maggior parte abita in case vecchie, complessivamente poco efficienti sotto il profilo energetico. È quanto emerge dalla ricerca ‘Efficientamento energetico. La propensione delle famiglie italiane al rinnovamento e alla ristrutturazione della casa’, curata da Nomisma e presentata in occasione del XXIV Convegno nazionale di ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti e Arredobagno).

Secondo lo studio, nell’ultimo anno solo l’11% delle famiglie ha effettuato interventi di miglioramento o ristrutturazione volti a migliorare la classe energetica. E addirittura il 50% non ha mai effettuato questo tipo di interventi e non ha in programma di farlo.

Senza incentivi quasi il 40% di interventi in meno

Fra chi non hanno realizzato investimenti di questo tipo le principali motivazioni sono state relative ai costi troppo onerosi (46%). Chi invece li ha realizzati ha indicato come motivazioni principali la riduzione dei consumi energetici, il miglioramento del comfort abitativo e gli incentivi statali. 

Si è trattato soprattutto di interventi finalizzati al miglioramento termico dell’edificio (71%), l’installazione di impianti di condizionamento (64%), l’implementazione di dispositivi di domotica e gestione dei consumi (45%) e l’installazione di pannelli solari/impianti fotovoltaici (31%). 
Il costo medio è stato di circa 20.200 euro e il 75% delle famiglie ha fatto richiesta di detrazioni fiscali e bonus. Se non ci fossero stati gli incentivi, il 39% non si sarebbe attivato.

Criticità, dubbi e incertezze frenano il miglioramento

Le maggiori criticità riscontrate durante gli interventi hanno riguardato soprattutto il ritardo nella consegna dei materiali o la difficoltà di reperirli (66%).
Ma è significativa anche la mancanza di operai e artigiani (24%) per la realizzazione delle opere e la ‘formazione non eccellente’ dei lavoratori nell’esecuzione dell’opera (21%).

I prossimi 12 mesi appaiono segnati da preoccupazioni, dubbi e incertezze per le famiglie italiane, condizionate, inevitabilmente, da una perdita del potere d’acquisto.
Non sorprende, quindi, che nel corso del prossimo anno sia solamente poco più di una famiglia su quattro a dichiarare di voler realizzare interventi di miglioramento o ristrutturazione dell’abitazione per migliorare la classe energetica.

Anche in versione light il bonus è una leva

Chi al contrario ha in previsione di intervenire, prevede un costo medio pari a 16.200 euro. Anche in questo caso sarebbero privilegiati interventi finalizzati al miglioramento termico dell’edificio, l’installazione di impianti di condizionamento e pannelli solari/impianti fotovoltaici.

Resta confermato il ruolo essenziale dei bonus: la maggioranza di chi investirà (8 famiglie su 10), lo farà per l’esistenza dei bonus edilizi, sia pure in versione ‘light’. Quindi, da ecobonus e bonus casa, a cui si aggiungono gli incentivi regionali, il superbonus e il conto termico.
Di fronte a incentivi e bonus ridimensionati, e almeno in parte, depotenziati, 7 famiglie su 10 pensano di dover fare ricorso a un finanziamento. E tra coloro che l’hanno già utilizzato in passato, il 59% farebbe ricorso al credito al consumo.