Nuovo Superbonus: per il 2023/2024 sarà al 90%

Introdotto con il D. Lgs. 34/2020 per agevolare i lavori di efficientamento energetico negli edifici abitativi, il Superbonus inizialmente prevedeva una detrazione del 110%, ovvero si potevano effettuare i lavori rientranti nel bonus senza doverli pagare, o era possibile avvalersi della cessione del credito a una società o una banca. Fra tutte le agevolazioni introdotte con il Decreto Rilancio, quella che ha suscitato più dibattiti, e ha subito un maggior numero di cambiamenti, è proprio il Superbonus 90%, che ha posto fine definitivamente alla cessione del credito dal 17 febbraio 2023 e ha ridotto la percentuale di detrazione (a esclusione di quanti avessero presentato la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata Superbonus prima di tale data).

Cosa prevede l’agevolazione

Da gennaio 2023 sono anche cambiati i requisiti per accedere al Superbonus per quanto riguarda le ville unifamiliari: reddito non superiore a 15.000 euro annui e prima casa oggetto di destinazione dei lavori, nonché abitazione principale. Ma l’ultima novità riguarda il comunicato dell’Agenzia delle Entrate, che apre ufficialmente la possibilità di inviare la domanda per richiedere un contributo a fondo perduto sulle spese detraibili dal Superbonus 90% relative al 10% non agevolato. In altre parole, significa che se nel corso del 2023 sono stati effettuati lavori di efficientamento energetico rientranti nell’agevolazione, si avrà la possibilità di richiedere un contributo per recuperare anche i costi che non sono stati detratti.

I requisiti per poter fare richiesta

In ogni caso, il massimo del contributo erogabile per richiedente è di 9.600 euro, che corrisponde al 10% di 96.000 euro, ovvero il tetto massimo di spese detraibili con il Superbonus 90%. Ciò vale anche nel caso in cui sono state spese cifre più elevate per l’efficientamento della casa. Per quanto riguarda i requisiti per poter ottenere accoglimento della domanda,  gli interventi circoscritti al Superbonus 90% devono essere stati effettuati dal 1° gennaio al 31 ottobre 2023, compresi quelli delle parti comuni di un condominio. Inoltre, il reddito del nucleo familiare non deve essere superiore a 15.000 euro annui, e deve fare riferimento all’anno di imposta 2022.

Come presentare la domanda?

L’Agenzia delle Entrate attingerà a un fondo di 20 milioni di euro per erogare i contributi, determinando il valore degli stessi in base alla quantità delle richieste ricevute. In sostanza, l’importo a cui si avrebbe diritto potrebbe ridursi fino al 90% se i fondi non dovessero essere sufficienti.
L’istanza potrà essere presentata esclusivamente per via telematica attraverso la piattaforma dell’Agenzia, accedendo con le credenziali SPID, CNS o CIE, o eventualmente facendosi aiutare da un Caf. Il periodo di presentazione è dal 2 al 31 ottobre 2023 e non potrà essere presentata più di una domanda di contributo dal richiedente. L’esito dell’accoglimento sarà disponibile entro il 30 novembre 2023.