Record per l’export agroalimentare made in Italy

Ogni tanto c’è qualche bel primato da festeggiare. Ora è la volta dell’agroalimentare, che segna una performance positiva per tutti i prodotti di punta del made in Italy. Lo rivela Ismea, specificando che il 2022 segna un nuovo record per le esportazioni agroalimentari italiane che hanno sfiorato 61 miliardi di euro, in crescita del 14,8% rispetto al 2021. Un risultato certamente influenzato dalla forte dinamica inflattiva e che ha inciso però soprattutto sul lato passivo della bilancia commerciale, riportando in deficit il saldo del nostro interscambio (-1,6 miliardi di euro).

Quali sono i principali mercati?

Tornando alle dinamiche dell’ultimo anno, il principale mercato di destinazione dei prodotti agroalimentari italiani si conferma l’Ue che, con 35 miliardi di euro, assorbe nel 2022 circa il 57% delle nostre esportazioni. Germania, Stati Uniti e Francia rimangono i partner di maggior rilievo, con una quota complessiva del 37% e tassi di crescita a doppia cifra sul 2021. Da segnalare anche il forte incremento delle esportazioni verso Ungheria, Polonia e Repubblica ceca e – fuori dai confini comunitari – Regno Unito, con una ripresa sia in volume sia in valore delle principali voci dell’export alimentare nazionale. In controtendenza le spedizioni verso il Giappone, dove pesa la riduzione delle forniture di tabacchi lavorati, e verso la Russia, a causa dell’irrigidimento delle relazioni commerciali.

Sul fronte importazioni, l’Ue è il primo partner dell’Italia

Anche dal lato delle importazioni, l’Ue si conferma il principale partner commerciale dell’Italia con una quota del 69% sul nostro import pari a un valore di 43 miliardi di euro nel 2022. Francia, Spagna, Germania e Paesi Bassi sono i principali fornitori, ma spicca al quinto posto il ruolo del Brasile dal quale l’Italia ha aumentato di oltre il 50% le sue importazioni.

Le sfide del prossimo futuro

A fine aprile Ismea attiverà il webinair ‘Le sfide globali del made in Italy agroalimentare’, che vedrà la partecipazione di esperti di alcune delle produzioni di punta del settore agroalimentare nazionale, come gli spumanti, le conserve di pomodoro, l’uva da tavola così come esponenti del settore della mangimistica che ha dovuto affrontare grandi difficoltà di approvvigionamento. Nell’incontro Ismea presenterà in anteprima il nuovo rapporto sull’internazionalizzazione con un’analisi della struttura e delle dinamiche di medio periodo degli scambi commerciali di cibi e bevande nelle diverse componenti merceologiche e destinazioni geografiche, proponendo anche uno studio sulla performance competitiva nell’ultimo quinquennio.